Dettaglio

Di Maria Carla Rota
Doppia strada: ricostruzione e riciclo
Rispettare l’ambiente attraverso una gestione sostenibile degli pneumatici prevede una doppia direzione: da un lato si possono ricostruire quelli ancora utilizzabili, raddoppiandone il ciclo di vita; dall’altro si può procedere con la raccolta, il recupero e l’avvio a riciclo di quelli fuori uso, che possono trovare nuovi impieghi in altri settori. Questa è anche la doppia vocazione di Corgom, azienda fondata a Corato (Bari) nel 1989, diventata punto di riferimento per il settore PFU in Puglia e in diverse altre regioni del Centro e Sud Italia.
“Siamo nati come officina di riparazione gomme, dimostrandoci da sempre sensibili ai problemi ambientali, poi negli anni abbiamo effettuato un ampliamento aziendale integrando le attività di raccolta, recupero e riciclo. Oggi possiamo quindi contare su una doppia area business”, spiega Vito Scaringella, titolare e direttore generale della società, partner di Cobat Tyre. I due binari proseguono paralleli all’insegna dell’innovazione continua: in quest’ottica dall’inizio del 2022 è stato dato il via a un importante processo di revamping tecnologico in entrambe le aree di produzione con l’acquisto di tecnologie 4.0 di ultima generazione. “Retreading and recycling è il principio guida su cui ho costruito il mio percorso imprenditoriale: voglio dimostrare che la qualità e la sostenibilità non sono alternative, ma due facce della stessa medaglia. Il settore degli pneumatici ricostruiti, spesso sottovalutato, rappresenta il futuro di una mobilità responsabile, capace di unire alte prestazioni e impatto ambientale ridotto”.
La ricostruzione degli pneumatici
La ricostruzione prevede di sostituire il vecchio battistrada con materiale che abbia caratteristiche simili all’originale: questo consente di raddoppiare il ciclo di vita degli pneumatici per autovetture e di triplicare quello degli pneumatici di veicoli industriali. “Dopo gli inizi come centro di assistenza abbiamo gradualmente introdotto questa attività e oggi siamo una delle poche imprese a portarla avanti. Il mercato si è evoluto e i produttori si sono focalizzati in ambiti specifici, chi sugli pneumatici per fuoristrada e vetture, chi su quelli ad uso industriale ed agricolo di grandi dimensioni. Anche noi abbiamo deciso di puntare su una tipologia precisa, ovvero autocarri e bus. In generale si tratta di una filiera molto ristretta: dei 150 ricostruttori attivi 15 anni fa, ora se ne contano solo una quarantina”.
Ogni pneumatico ricostruito, che viene sottoposto a controlli rigorosi per garantire la massima sicurezza su strada, consente di risparmiare fino all’80% di materie prime e riduce drasticamente le emissioni di CO2: un vantaggio ambientale, ma anche un’opportunità di crescita per tutto il settore.
Recupero e riciclo dei PFU
Per quanto riguarda gli pneumatici fuori uso l’azienda recupera un quantitativo pari a più del doppio di quelli avviati al riciclo nell’intero territorio pugliese. “Ogni anno noi italiani rimuoviamo dai nostri mezzi di trasporto circa 350.000 tonnellate di PFU”, sottolinea il direttore generale. Una delle ultime operazioni di recupero ambientale effettuate da Corgom è stata via mare, condotta insieme alla Capitaneria di Porto di Bari e a Marevivo: “Abbiamo riportato a terra rifiuti sommersi, tra cui molti pneumatici a fine vita. Un’immagine che parla chiaro: l’inquinamento marino è un problema attuale, ma con azioni concrete possiamo fare la differenza, trasformando questi rifiuti in una nuova opportunità. Per noi essere un’impresa green non è uno slogan, ma una missione: ridurre l’impatto ambientale, innovare e contribuire a un’economia circolare reale”.
Corgom può contare su un’ampia flotta di automezzi e su una fitta rete logistica ben organizzata. “Gli pneumatici hanno un problema: sono voluminosi, ma noi abbiamo gli spazi necessari per depositarli e lavorarli. La nostra sede si trova lungo la Sp231, che unisce Bari a Foggia, quindi siamo nei pressi di una strada di grande comunicazione, con tutti i conseguenti vantaggi per quanto riguarda i trasporti e la gestione dei costi, anche a favore della nostra clientela”.
Le applicazioni dei materiali riciclati
L’impresa pugliese propone anche il riutilizzo diversificato e all’avanguardia dei materiali riciclati ottenuti nell’impianto di trattamento di PFU. “Esiste un grande mercato di materie prime derivate, con l’inserimento di granuli e polveri in varie applicazioni, a partire dall’edilizia - spiega Scaringella -. Noi siamo tra i fornitori dei più grossi player del settore dell’insonorizzazione in Italia e dell’impiantistica sportiva, sia a livello nazionale che internazionale”.
Elasticità e assorbimento degli urti consentono ai granuli di gomma un largo utilizzo nella realizzazione di campi in erba artificiale, che non necessitano né di irrigazione né di trattamenti fitosanitari, ma anche di piste d’atletica, superfici per gli sport equestri e aree gioco per bambini con protezioni antitrauma. “Altre possibili applicazioni sono gli isolanti acustici, i materiali antisismici e i pannelli fonoassorbenti, tutti ambiti nei quali grazie alla ricerca e alle nuove tecnologie abbiamo applicazioni sempre maggiori e migliori”.
Last but not least, gli asfalti modificati, settore primario per quanto riguarda il riutilizzo degli pneumatici fuori uso. “In Italia esistono circa 300 km di strade e piste ciclabili di asfalto modificato con polverino di gomma”, precisa il titolare di Corgom. “Questo tipo di asfalti garantisce una riduzione della rumorosità, una durata delle strade fino a tre volte superiore a quelle costruite con il classico bitume, una maggiore resistenza alle crepe e un drenaggio più efficace dell’acqua, migliorando la sicurezza degli automobilisti. Siamo sicuri che questo settore sarà sviluppato enormemente nei prossimi anni”.
Come dimostra la sua evoluzione, insomma, da sempre Corgom dà spazio alla sostenibilità: “Lavoriamo a 360° per il riutilizzo di un rifiuto speciale, potendo contare su un impianto esteso, che consente di smaltire anche i PFU abbandonati per strada, con meno inquinamento e più posti di lavoro. Oltre a raccogliere un elevatissimo quantitativo di pneumatici in Puglia, lavoriamo buona parte di quelli smaltiti nelle regioni del Centro e Sud Italia”. Un impegno green che ben si sposa con quello di Cobat Tyre. “Il nostro impianto rientra fra quelli selezionati per smaltire le quantità che il consorzio prende in carico: una collaborazione molto proficua, ci accomuna l’attenzione alla sostenibilità e alla qualità dei servizi offerti ai clienti”.
Lo sguardo al futuro
Per il futuro l’azienda guarda alle regioni dell’Italia del Nord e anche all’Europa, dove è sempre più presente. Alla politica chiede semplificazione e chiarezza. “È importante che il nostro settore venga sostenuto, per questo anche noi ci uniamo all’appello e alle richieste avanzate da tanti altri imprenditori e aziende della filiera. Servono leggi più chiare e procedure più rapide. Pensiamo all’approvazione dei documenti autorizzativi: talvolta servono anche 3 o 4 anni per pratiche, commissioni, verifiche. I tempi sono troppo lunghi. Proprio per rispettare al meglio
le regole, servono chiarezza ed efficienza. In questo settore c’è una burocrazia eccessiva, che va superata per il bene di tutti”.
Infine, importanti sono le attività di comunicazione, che prevedono la partecipazione a numerose fiere nazionali e internazionali per capire quali sono le novità del settore e diffondere una corretta informazione sulle numerose possibilità offerte dall’economia circolare dei PFU. Tra gli eventi principali, oltre ad Autopromotec a Bologna e all’evento FSB di Colonia, dedicato all’impiantistica sportiva, c’è Ecomondo, la fiera internazionale di Rimini, punto di riferimento per la green economy nell’Area Europea e del Mediterraneo, dove Corgom è presente da anni con un proprio stand dedicato. “Abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle generazioni future”, conclude Scaringella. “La cura della Terra è la nostra priorità affinché chi verrà dopo di noi possa abitare un pianeta sano e meno inquinato di quanto non sia oggi. Una sfida difficile, ma necessaria”.
L’azienda in numeri
3.899 punti di generazione
7.583 operazioni di carico
3.702.241 km percorsi
45 mezzi impiegati
(Dati 2024)