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Regolamento Batterie: l’UE posticipa gli obblighi di due diligence ambientale
Lo scorso 19 giugno 2025, i rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper) hanno dato il via libera alla posizione del Consiglio per sospendere temporaneamente – fino al 18 agosto 2027 – gli obblighi di due diligence ambientale previsti dal regolamento sulle batterie, originariamente in vigore dal 18 agosto 2025. La misura mira a garantire più tempo alle imprese per adeguarsi ai nuovi requisiti di sostenibilità e tracciabilità.
Cosa prevede la due diligence
La due diligence prevista dal nuovo Regolamento UE sulle batterie impone ai produttori di identificare, prevenire e mitigare i rischi ambientali e sociali lungo la catena di fornitura delle materie prime critiche. Include obblighi di tracciabilità, relazioni pubbliche periodiche e verifiche indipendenti da parte di terzi.
Cosa prevede la sospensione
- Slittamento di due anni: l’applicazione delle norme sulla due diligence, inclusi il reporting pubblico e la verifica da parte di terzi, passa da agosto 2025 ad agosto 2027.
- Tempistiche per gli organismi terzi: la proroga offre più respiro per istituire e accreditare gli enti incaricati delle verifiche, visto che finora non esiste uno standard uniforme per l’accreditamento.
- Linee guida anticipate: la Commissione europea dovrà pubblicare le nuove linee guida sulla due diligence almeno un anno prima dell’entrata in vigore, per dare alle imprese una bussola chiara.
- Riduzione degli oneri informativi: viene richiesta la trasmissione del rapporto di conformità ogni tre anni, anziché annualmente.
Il contesto: “Omnibus IV” per la competitività
Questa misura rientra nel pacchetto “Omnibus IV”, presentato dalla Commissione il 21 maggio 2025, che punta a snellire la normativa UE in settori fondamentali come l’industria delle batterie, migliorandone competitività e chiarezza normativa.
Perché questa scelta?
- Supporto alle imprese europee: la proroga è vista come necessaria per consentire una transizione ordinata verso gli standard della due diligence, in particolare per i produttori ed esportatori di batterie.
- Soluzione a criticità tecniche: il processo di autorizzazione degli organismi di controllo è stato rallentato dall’assenza di un regime chiaro di accreditamento.
- Maggiore certezza normativa: ridurre la frequenza dei report e posticipare l’applicazione delle norme crea un quadro più stabile e prevedibile per le aziende.
Con la decisione del 19 giugno, dunque, il Consiglio UE ha fornito una tregua normativa di due anni al settore delle batterie, con l’obiettivo di favorire un’implementazione efficace e sostenibile delle nuove regole.
Ora la parola passa al Parlamento e agli Stati membri per la fase di negoziato e messa in opera: un passaggio cruciale per definire i dettagli operativi e il futuro delle politiche green nel cuore dell’industria europea.